Amo gli spagnoli, sono l’apoteosi dell’empatia: per esprimere dispiacere si toccano il petto, ti fissano coi loro occhi da cane ed esprimono tutto il loro rammarico sussurrandoti un ” LO SIENTO”. 
“Lo siento”, capite? Come se anche loro potessero avvertire il nostro dolore, il nostro cruccio, come se la compassione, intesa solo e unicamente come CONDIVISIONE della sfera emotiva, fosse la cosa più ovvia ed elementare del mondo.

Oggi vorrei trascinare il mio sconforto su un marciapiede madrileno farmi riempire le gote di baci dati al contrario e riempire la mia voragine di sangria.

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